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ANALISI TESTUALE DI UNA VERSIONE BIBLICA - LA TRADUZIONE DEL NUOVO MONDO

Ultimo Aggiornamento: 12/03/2023 20:06
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07/03/2023 21:32
 
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INDICE

PRESENTAZIONE 5

PREFAZIONE 7

INTRODUZIONE 9

COMMENTI VARI SULLA TNM 13

VERSETTI CONSIDERATI 19

Appendice 313

Chi sono i traduttori? 315

Croce o palo? 319

Geova 333

Geova nel Nuovo Testamento 351

Mancano dei libri? 357

Revisioni 1987 – 2017 363

Signore o Geova? 373

Traduzione del Nuovo Mondo: Un titolo singolare? 391

Conclusione 393

Bibliografia 395

Versetti trattati 421

Libri dello stesso autore 423
12/03/2023 19:59
 
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PRESENTAZIONE

A pagina 9 della presentazione alla 1a edizione del libro che aveva per titolo “La Traduzione del Nuovo Mondo. Manipolata o tradotta fedelmente?” spiegavo quali avvenimenti mi avevano portato a scriverlo, nella speranza che potesse essere di aiuto a Testimoni di Geova (da questo momento in poi abbreviato in TdG), oppositori e critici. Devo ammettere che anche se in molti casi ha raggiunto lo scopo prefissato, in altri ha alimentato diverse critiche.
Questa revisione è nata dalla necessità di voler ampliare, modificare, correggere e rivedere alcuni dei versetti biblici che sono stati considerati nel precedente libro. Anche se in linea di massima in questa revisione viene riportata buona parte del testo del suddetto libro, apporta diversi cambiamenti importanti che riguardano lo stile, la veste grafica, la formattazione del testo come anche molti altri aspetti non meno significativi e degni di nota.
Un altro fattore che ha reso necessaria questa revisione è stata l’esigenza di dover adattare il testo di riferimento della Traduzione del Nuovo Mondo 1987 (da questo momento in poi abbreviata in TNM 1987) con quello della nuova versione della Traduzione del Nuovo Mondo del 2017 (da questo momento in poi abbreviata in semplicemente in TNM).
In questa edizione non mancano nuove prospettive di osservazione e nemmeno spazi per nuove critiche, anche laddove siano state oggetto di discussione in forma privata attraverso copiosi scambi epistolari.
Un particolare che vorrei evidenziare è quello riguardante alcune citazioni con relativi puntini di sospensione […] all’interno di esse. Qualcuno mi ha scritto chiedendo il motivo di tale inserimento, come se io fossi stato l’unico o il primo ad averne fatto uso. Altri hanno addirittura contestato tale scelta. Certo, non è facile mettere tutti d’accordo su questo argomento. Ad ogni modo, la questione sulle “amputazione delle citazioni” è un argomento alquanto delicato e che sarebbe da valutare secondo un’ottica precisa; appare strano, infatti, che di tutte le citazioni riportate, certi critici abbiano trovato da ridire solo su qualcuna di esse, ma non su tutte le centinaia di citazioni che sono presenti.
Immagino che se i critici avessero citato la mia stessa fonte in un loro scritto per argomenti contrari avrebbero eliminato le parti da me citate, come qualcuno ha fatto nelle lettere inviatemi. In realtà quasi nessun autore riporta tutto il testo quando fa una citazione. Ad esempio, spesso quando certi critici dei TdG citano le loro pubblicazioni, lo fanno riportando solo ciò che interessa loro. Perché non citano tutto il paragrafo o l’intero articolo?
Confido nel buon senso dei lettori e dei critici e che questo breve e semplice ragionamento possa essere più che sufficiente per poter risolvere una volta per tutte questa delicata diatriba da cui sembra non si possa mai uscire. Direi che sarebbe stato grave se, citando per esempio il passo di Abacuc 1:12 che dice “Non sei tu dal principio, o SIGNORE, il mio Dio, il mio Santo? Tu non morirai!” (NR), avessi scritto “Non sei tu dal principio, o SIGNORE, il mio Dio, il mio Santo? Tu … morirai!”, con il chiaro intento di affermare che Dio muore. Questa sì che si chiama AMPUTAZIONE, o meglio: FALSIFICAZIONE, in quanto altera veramente e gravemente il significato della frase.
Il mio parere è che nella mente dei critici si sia creato una sorta di preconcetto alimentato dalla lettura del solito materiale pubblicato in opere anti-TdG, che hanno da dire sempre e solo le stesse cose. Questo è quello che ho dedotto dalle letture di questi “trattati”.
Spero che questa nuova revisione possa offrire una visione diversa, soprattutto se letta con la giusta ottica e non con i filtri anti-TdG.
Colgo l’occasione con questa presentazione per ringraziare tutti coloro che in qualunque maniera hanno contribuito alla realizzazione di quest’opera.
Ringrazio Francesco Arduini per aver scritto la prefazione.
Ringrazio anche Daria Cacia per aver dedicato del tempo nella realizzazione dei disegni all’interno del libro.
Ringrazio pure Simone Nasca per avermi fatto la foto inserita nella quarta di copertina.
Last but not least, ringrazio Massimo Lucci per il lavoro svolto nella correzione dei testi e per i diversi consigli e suggerimenti che mi ha dato per la realizzazione di questo libro.

Felice Buon Spirito
12/03/2023 20:04
 
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PREFAZIONE di Francesco Arduini (1)

Correva l’anno 2005 quando Felice Buon Spirito pubblicò il suo primo libro (2) dedicato alla versione biblica tradotta ed edita nel 1987 dalla Watch Tower Bible and Tract Society, nota come Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (TNM).
Hal Flemings, professore aggiunto di lingua ebraica presso il San Diego Community College, scrivendo la prefazione a quel libro, dichiarava testualmente:

“Felice Buon Spirito è un pensatore critico che dimostra un talento da studioso degno di nota. Questa sua opera è eccezionale. Mi auguro che non sia l’ultima, perché il suo è davvero un talento raro”.

Sono passati più di 17 anni e non c’è dubbio che questo originale augurio si sia realizzato in maniera piena: non solo Buon Spirito ha pubblicato altri libri sul medesimo soggetto, ma oggi presenta questa sua ultima fatica con la quale “misura” la nuova edizione della Traduzione del Nuovo Mondo, disponibile in lingua italiana dal 2017.
Chiunque, in passato, abbia dovuto o voluto esaminare la TNM per studiare la resa di certi versetti caratterizzanti, ha anche consultato il testo di Buon Spirito; sono sicuro di questo fatto perché, e non ritengo di esagerare, il nostro autore può a ragion veduta essere considerato un punto di riferimento per qualsiasi studio comparativo che coinvolga la Traduzione biblica dei Testimoni di Geova in lingua italiana. Io stesso, accanto alle classiche opere di approfondimento biblico, ho spesso usato i precedenti testi di Felice Buon Spirito come valido strumento di consultazione. E lo stesso destino attende certamente il presente libro.
Anche se la nuova edizione della TNM mostra sostanziali differenze di traduzione rispetto a quella edita nel 1987 (3), Buon Spirito non manca di esaminarle una per una, rispondendo alle perplessità che, oggi come allora, sono state formulate da diversi critici. Ritengo di conoscere in maniera abbastanza approfondita sia la Traduzione del Nuovo Mondo del 1987 sia l’ultima edizione del 2017, e posso confermare senza ombra di dubbio che Buon Spirito elabora il suo pensiero in maniera intellettualmente onesta, non mancando di evidenziare anche alcune scelte che, secondo lui, necessitano di maggiori informazioni per poter essere comprese in ogni loro sfumatura filologica.
Sterili, faziose e, a mio parere, del tutto fuori luogo sono le critiche che in questi anni gli sono state rivolte in merito all’uso dei puntini di reticenza: mai tale uso ha compromesso o alterato il senso di quanto Buon Spirito voleva evidenziare.
Vi lascio alla lettura, o per meglio dire allo studio, delle pagine seguenti non senza sottolineare una fra le caratteristiche più incredibili della Bibbia, quella di essere “viva e potente; più affilata di qualsiasi spada a doppio taglio che penetra fino a dividere l’anima dallo spirito, le giunture dal midollo” (Ebrei 4:11). La Bibbia ha, in sostanza, la capacità di toccare le corde più intime e più delicate dell’essere umano, costringendolo a confrontarsi con le sue paure e le sue certezze. Ma come ogni “spada”, bisogna saperla impugnare, bisogna conoscerne le caratteristiche, bisogna imparare a maneggiarla nel modo corretto; e Felice Buon Spirito, anche questa volta, si dimostra un buon “maestro d’armi”, fornendo tutte quelle indicazioni utili a comprendere i versetti più complessi e discussi nella storia dell’esegesi biblica.

1 Francesco Arduini, laureato in Scienze Bibliche, membro della Società Italiana di Storia delle Religioni, è autore di alcuni libri e articoli sulla storia del cristianesimo primitivo. A sua cura è il recente libro dal titolo Il Dio della Bibbia, (Land University Press), Land Editore, Torino 2022.

2 Buon Spirito, F., La Traduzione del Nuovo Mondo, manipolata o tradotta fedelmente?, Edizioni Azzurra7, Gardigiano di Scorzè 2005.

3 Cfr. Arduini, F., Pizzorni, S., La Bibbia prima del dogma. La traduzione del nuovo mondo come paradigma dell'ermeneutica biblica, Aracne edizioni, Roma 2013.


Francesco Arduini
12/03/2023 20:06
 
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INTRODUZIONE

Alcuni anni fa, una rivista cattolica asserì che i TdG “devono adoperare solo la Traduzione del Nuovo Mondo, una versione della Bibbia da loro realizzata” (La Civiltà Cattolica, 15 luglio 1989, pag. 112).
Sempre secondo questo periodico, l’obbligo per i TdG di usare questa particolare traduzione della Bibbia deriverebbe dal fatto che solo così i TdG possono sostenere alcune dottrine bibliche che non coincidono con l’interpretazione canonica della religione maggioritaria del nostro paese. L’insinuazione di questo periodico è chiara: i TdG seguono uno strano credo religioso e per giustificarlo avrebbero “falsificato la Sacra Scrittura in cose essenziali, per farle dire cose che essa non dice o per farle dire il contrario di quello che essa dice” (La Civiltà Cattolica, 7-21 agosto 1999, pag. 267).
Se fosse vera, questa dichiarazione sottintenderebbe una grave accusa. C’è chi ha rincarato la dose dicendo che “nella TNM il testo della Bibbia sarebbe stato accomodato alle varie dottrine a cui credono i TdG, anche a costo di commettere gravi e volontari errori in fase di traduzione”. Altri l’hanno definita “un miscuglio d’ignoranza e d’inganno”. A questo punto, la domanda d’obbligo è la seguente: “La TNM è veramente diversa dalle altre Bibbie che sono in circolazione?” Questa eventuale diversità è davvero una prova di infedeltà e/o di manipolazione oppure è semplicemente una scelta traduttiva non tradizionale ma del tutto legittima e conforme al “testo originale”?
Ovviamente per rispondere a queste domande è necessario evitare il ricorso a luoghi comuni o farsi influenzare dai soliti pregiudizi. Piuttosto è indispensabile fornire prove documentarie di ciò che si asserisce.
Lo scopo di questo libro vuol essere proprio questo; non vuole essere affatto uno scritto polemico, ma di confronto. Frutto di molti anni di studi, di approfondite ricerche e di progressivi e costanti aggiornamenti, si prefigge l’obiettivo di fornire al lettore alcuni strumenti adatti per valutare senza pregiudizi la fondatezza delle osservazioni rivolte alla Bibbia dei TdG.
In questo lavoro, la TNM viene messa a confronto con il testo ebraico e greco come anche con diverse traduzioni della Bibbia. La comparazione renderà evidente che le scelte traduttive fatte dalla TNM, sebbene risultino talvolta diverse rispetto a quelle fatte dalle Bibbie che sono usate tradizionalmente dalle religioni maggioritarie e non solo, non sono come si presuppone il prodotto di un semplice adattamento ad una teologia precostituita, ma sono scelte legittime e condivise anche da diversi altri traduttori biblici. Saranno portate all’attenzione del lettore numerose citazioni di dizionari biblici, commentari, lessici di ebraico e greco, nonché altri strumenti di studio, che riconoscono la validità sia filologica che lessicologica delle diverse scelte adottate dal Comitato di Traduzione della TNM.
Attraverso la lettura di questo libro, anche chi non possiede particolari competenze linguistiche sarà facilitato nell’orientamento, perché disporrà di tutti gli strumenti necessari per poter elaborare un giudizio scevro da preconcetti. Così, saranno le evidenze documentarie che porteranno il lettore a poter trarre le giuste conclusioni.
Certo, qualcuno continuerà ancora ad affermare che la TNM è diversa dalle altre traduzioni della Bibbia e per questo alterata e/o manipolata. Ma la stragrande maggioranza lo pensa solo perché l’hanno sentito dire da altri senza aver mai verificato di persona la fondatezza di tali dichiarazioni con strumenti adatti.
È doveroso fare anche ulteriori precisazioni che troppo spesso sono state ignorate dai critici della TNM. Esistono traduzioni bibliche che non sono influenzate dalla teologia del traduttore? Qualunque esperto traduttore sa che questo non è possibile, poiché ognuno ha credenze e opinioni personali che si possono riflettere nella propria versione.
Spesso i traduttori sono costretti a fare delle scelte, come ad esempio nei casi in cui la grammatica lascia aperte diverse possibilità traduttive. In questo caso è la comprensione che il traduttore ha del contesto generale delle Scritture, o la teologia che segue, ad orientarlo verso una scelta piuttosto che un’altra. Questo è legittimo fino al momento in cui la teologia non diventa fonte di pregiudizio e quindi responsabile dell’interpolazione di concetti estranei al pensiero dello scrittore originale.
Evidenziamo anche il fatto che non troveremo mai due traduzioni della Bibbia identiche, perché “non esiste un’unica traduzione fedele di un testo, ma esistono varie possibilità di «trasformarlo» fedelmente” (C. Buzzetti, La Bibbia e le sue trasformazioni, pag. 104). Questo vale ancor di più quando confrontiamo tra loro traduzioni libere, traduzioni ad equivalenza formale, traduzioni letterali o ad equivalenza dinamica (o funzionale), traduzioni interlineari: tutte lecite ma che perseguono obiettivi diversi.
Si deve anche tener conto del fatto che “lo stesso testo biblico è soggetto a molteplici interpretazioni, data la sua ricchezza di significati” (R. Beretta e A. Pitta, Come cambia la Bibbia, pag. 27).
Mettendo a confronto Bibbie diverse, si possono constatare le varie differenze linguistiche ed a volte anche dottrinali. Del resto, se le traduzioni fossero tra loro tutte uguali, non avrebbero ragione di esistere. Infatti, “non esiste un’unica maniera di tradurre un testo, ma ogni completa traduzione rappresenta la scelta e l’attuazione di una delle molte possibilità aperte” (P. Rossano, Tradurre la Bibbia per il popolo di Dio, pag. 93). Siamo convinti che “ogni Bibbia tradotta può dire qualcosa di buono e quindi può essere una strada per ben cogliere un aspetto del testo biblico originario” (C. Buzzetti, Traduzione e tradizione. La via dell'uso-confronto (oltre il biblico «traduttore traditore»), pag. 12). TNM compresa.
Sembra anche del tutto logico che “nessuna traduzione è definitiva, anche se può sembrare magnifica … è impossibile realizzare una traduzione perfetta, fedele al testo originale sia sul piano lessicale (secondo le parole), sia sul piano reale (contenuto), sia sul piano ideale (secondo lo spirito)” (P. Lapide, Bibbia tradotta Bibbia tradita, pag. 85).
Gli stessi TdG sono consapevoli del fatto che la TNM non sia una traduzione infallibile o la migliore in assoluto. Come ogni altra versione biblica è perfettibile, e non a caso nel 2017 è stata fatta una revisione della TNM del 1987. La rivista ufficiale dei TdG, “La Torre di Guardia”, sostiene infatti che “nessuna traduzione è la migliore in assoluto. Mentre alcune traduzioni più libere possono peccare di imprecisione, quelle più letterali a volte non riescono a comunicare immediatamente il pensiero così bene come altre” (La Torre di Guardia, 1° febbraio 1980, pag. 15). Il fatto stesso che sono state fatte numerose revisioni della TNM è una prova di questa consapevolezza. Nella lingua italiana, ad esempio, fu pubblicata la prima edizione nel 1967, ne è poi stata fatta una revisione nel 1987 e poi ancora una nel 2017 e altre sicuramente ce ne saranno.
In questa sede è utile anche fugare un luogo comune, ossia che la TNM sia necessaria ai TdG come base per elaborare e supportare la propria teologia. Quanto sia confutabile e infondata tale obiezione lo si evince dal fatto storicamente documentabile che i fondamenti teologici dei TdG sono stati posti prima del 1950, anno in cui è stata pubblicata la prima traduzione ufficiale in lingua inglese del Nuovo Testamento. Pertanto, fino ad allora sono state utilizzate traduzioni della Bibbia di altre confessioni religiose come quelle cattoliche, protestanti ecc... Infatti, l’Annuario dei Testimoni di Geova del 1996 dice: “Il nostro principale libro di testo per impartire l’istruzione divina è la Bibbia. I testimoni di Geova hanno compiuto un grande lavoro per diffonderla. In certe lingue questo spesso ha richiesto di usare le traduzioni disponibili. Tuttavia, nel 1950, iniziò la diffusione della Traduzione del Nuovo Mondo” (Annuario dei testimoni di Geova 1996, pag. 14). In un altro testo si legge: “I testimoni di Geova riconoscono di dovere molto alle numerose versioni della Bibbia che hanno usato per studiare la verità della Parola di Dio” (Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile, pag. 324).
È anche opportuno precisare, a differenza di quanto asseriscono alcuni critici, che i TdG non hanno alcuna difficoltà ad utilizzare traduzioni bibliche alternative, anche nelle lingue in cui è attualmente disponibile la TNM, sia durante lo studio personale sia nei loro luoghi di culto. Un altro Annuario dei testimoni di Geova dice: “Essi usano molte traduzioni bibliche. Ma per poter aiutare le persone ad acquistare accurata conoscenza della Parola di Dio, danno particolare risalto alla distribuzione della Traduzione del Nuovo Mondo” (Annuario dei Testimoni di Geova 1997, pag. 4). Infatti, i TdG sono incoraggiati ad “usarne diverse per paragonarle e per aiutare il lettore ad afferrare il significato delle Scritture”, e riconoscono apertamente l’esistenza delle varie versioni: “in origine la Bibbia fu scritta in ebraico, aramaico e greco. Siamo quindi grati ai traduttori per ciò che hanno fatto affinché fosse disponibile nella nostra lingua” (Ragioniamo facendo uso delle Scritture, pag. 402).
In sintesi, gli stessi TdG riconoscono la necessità di dover consultare diverse traduzioni della Bibbia, confronto che permette di verificare se il testo biblico “originale” ha un solo significato oppure se esistono altre possibilità che esprimono legittimamente il pensiero dell’autore. Questo libro mostra chiaramente come sono state usate diverse traduzioni della Bibbia in varie lingue.
Partendo da questi presupposti, auguro a tutti coloro che si avvicineranno alla presente opera, una piacevole, attenta e meditata lettura, nella speranza che possa contribuire a fare chiarezza sull’infondatezza delle obiezioni mosse contro la Traduzione del Nuovo Mondo.

Felice Buon Spirito
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