00 18/01/2013 22:18

La Bibbia è un libro fuori del comune. Oltre tre miliardi di persone la considerano un testo sacro. È stata definita il best seller di tutti i tempi: si stima che ne siano state stampate 6 miliardi di copie (per intero o in parte) in più di 2.400 lingue.

Sebbene la Bibbia sia il libro più letto della storia, circolano molte idee sul periodo in cui fu scritta, specie per quanto riguarda le Scritture Ebraiche, chiamate spesso Antico Testamento. Forse avete letto alcune di queste teorie su riviste e libri, o visto documentari televisivi con studiosi che le spiegavano. Ecco di seguito alcune opinioni comuni oggi.

▪ “La letteratura biblica fu messa per iscritto in gran parte nel periodo che va dall’VIII al VI secolo a.C., vale a dire nel periodo che va da Isaia a Geremia”.

▪ “Negli ultimi duecento anni, gli studiosi biblici hanno di solito supposto che la Bibbia ebraica sia stata messa per iscritto e redatta principalmente durante i periodi Persiano ed Ellenistico (durante l’epoca, quindi, che va dal V al II secolo a.C.)”.

▪ “Tutti i testi della Bibbia ebraica nella sua forma attuale risalgono al periodo ellenistico (non prima del II-I secolo [a.C.])”.
Come dovrebbe considerare queste idee contrastanti il cristiano che crede che “tutta la Scrittura è ispirata da Dio”? (2 Timoteo 3:16) Per rispondere, esaminiamo sia la cronologia biblica sia l’opinione di alcuni studiosi.

La cronologia biblica

La Bibbia ebraica, o Scritture Ebraiche, contiene numerosi riferimenti cronologici, i quali indicano che i primi libri furono scritti al tempo di Mosè e Giosuè, circa 3.500 anni fa. Gli scritti di Samuele, Davide, Salomone e altri sono datati all’XI secolo a.E.V. Seguirono poi libri storici, poetici e profetici risalenti al periodo che va dal IX al V secolo a.E.V.

Copie o frammenti di questi libri biblici, eccezion fatta per il libro di Ester, si ritrovano nei Rotoli del Mar Morto. La datazione al carbonio 14 (carbonio radioattivo) e la paleografia (lo studio delle scritture antiche) confermano che i più antichi di questi rotoli sono del 200-100 a.E.V.

L’opinione dei critici

Uno dei motivi principali per cui viene messa in dubbio la cronologia della Bibbia è che quest’ultima afferma di essere ispirata da Dio. Secondo il prof. Walter Kaiser jr., chi la pensa così asserisce che “il testo [biblico] non è credibile proprio perché dice di avere origine divina, menziona miracoli e parla di Dio”. (The Old Testament Documents) Studiosi scettici riguardo all’ispirazione divina della Bibbia sostengono che vada esaminata criticamente come un qualsiasi altro libro.

Per un certo periodo fu usata la teoria darwiniana dell’evoluzione per spiegare che le religioni si sono evolute da forme semplici a forme complesse, dall’animismo al politeismo, fino a culminare nel monoteismo. Dato che i primi libri biblici presentano un’adorazione monoteistica, secondo alcuni devono essere stati scritti molto tempo dopo rispetto a quello che dicono.

Da allora la critica biblica ha assunto varie forme. Per esempio, un dizionario dell’Antico Testamento di recente pubblicazione contiene articoli dettagliati su critica delle forme, metodo storico critico, analisi narrativa, storia della critica del Pentateuco, critica delle fonti e critica della tradizione.

Anche se gli studiosi hanno idee diverse sulla datazione dei libri biblici, molti propendono per la teoria avanzata dal prof. Richard E. Friedman, che scrive: “Antichi scrittori produssero testi di poesia, prosa e legge nel corso di molti secoli. Successivamente alcuni redattori usarono questi documenti come fonti. Da queste fonti tali redattori diedero forma alla Bibbia”.

Il libro Faith, Tradition, and History analizza sia teorie di questo tipo che altre ancora. Giunge comunque a questa conclusione: “Anche se gli studiosi sono accomunati da una mancanza di fiducia nella Scrittura e da un’estrema convinzione nelle loro teorie, sono molto critici riguardo alle tesi gli uni degli altri”.

A difesa della cronologia biblica

I primi libri della Bibbia furono scritti su materiale deperibile. Non è quindi realistico aspettarsi di ritrovare gli scritti originali, oppure le prime copie risalenti al tempo di Mosè, Giosuè, Samuele o Davide. È possibile, però, studiare prove storiche indirette dalle quali si conclude che è ragionevole accettare, come fanno vari studiosi e archeologi autorevoli, le date riportate nella Bibbia stessa. Cosa ci dicono queste prove? Consideriamo alcuni esempi.

▪ Tremilacinquecento anni fa, quando come indica la Bibbia vissero Mosè e Giosuè, esistevano testi scritti nell’antico Medio Oriente? I popoli mesopotamici e gli antichi egizi producevano testi storici, religiosi, legali e letterari. Che dire di Mosè e degli israeliti? Il Dictionary of the Old Testament: Pentateuch risponde: “Abbiamo ogni motivo per credere che in Canaan esistessero testi scritti nella tarda età del bronzo [ca. 1550-1200 a.E.V.]”. E aggiunge: “Considerata la pratica scrittoria antica, non c’è motivo di dubitare che i testi attribuiti a Mosè siano stati scritti quando sostengono; lo stesso vale per la maggior parte degli altri testi”. — Esodo 17:14; 24:4; 34:27, 28; Numeri 33:2; Deuteronomio 31:24.

▪ Gli scrittori biblici si rifecero a fonti più antiche? Sì, alcuni fanno riferimento a ‘libri’, che potrebbero essere stati documenti ufficiali, registrazioni genealogiche, opere storiche, e documenti tribali e familiari. — Numeri 21:14; Giosuè 10:13; 2 Samuele 1:18; 1 Re 11:41; 2 Cronache 32:32.

▪ Perché non sono stati ritrovati documenti biblici più antichi dei Rotoli del Mar Morto? La rivista Biblical Archaeology Review spiega: “Documenti su papiro e pelle non sono sopravvissuti nella maggior parte della Palestina, se non in regioni molto aride come l’area intorno al Mar Morto. In terreni umidi questi materiali si deteriorano. Il fatto che tali documenti non siano stati scoperti non significa quindi che non siano esistiti”. Sono stati infatti trovati centinaia di sigilli d’argilla usati per sigillare documenti. I documenti su papiro e pelle sono andati distrutti a causa del fuoco o del terreno umido, ma non i sigilli d’argilla. Questi sigilli risalgono all’incirca al periodo tra il IX e il V secolo a.E.V.

▪ Come vennero preservati i manoscritti biblici? Il libro The Bible as It Was spiega: “Le narrazioni, le leggi, le profezie e i salmi giunti fino a noi oggi come parte della Bibbia devono quindi essere stati copiati più e più volte anche durante il periodo biblico. . . . Se questi testi vennero ripetutamente copiati durante il periodo biblico, fu perché venivano usati; avevano un loro ruolo nella vita quotidiana. . . . Nessuno si sarebbe preso la briga di copiare testi senza alcun motivo”. — Deuteronomio 17:18; Proverbi 25:1.

Questo significa che i primi libri biblici vennero copiati più e più volte per quasi 1.500 anni fino al I secolo E.V. Questo processo di accurata copiatura includeva “lo svecchiamento di forme grammaticali e grafie desuete, un processo diffuso in tutto l’antico Medio Oriente”, dice il libro On the Reliability of the Old Testament. Questo smonterebbe le tesi della critica che analizza forme e stili del testo scritto.

Quando fu scritta la Bibbia?

Pensate sia ragionevole insistere che la mancanza di manoscritti risalenti al tempo di Mosè, Giosuè, Samuele e altri provi che i libri biblici non siano stati scritti così anticamente come sostengono? Molti studiosi concordano che la mancanza di prove non dimostra che tali manoscritti non siano esistiti. Realisticamente, quanti testi scritti su materiale deperibile sarebbero potuti arrivare fino a noi? L’egittologo Kenneth A. Kitchen, ad esempio, ha stimato che quasi tutti i papiri egizi scritti prima del periodo greco-romano siano andati distrutti.

Coloro che rispettano la Bibbia potrebbero anche chiedersi: ‘Gesù come considerava la Bibbia ebraica?’ A quel tempo la questione della datazione non fu mai un argomento controverso. Gesù, come gli ebrei in generale, evidentemente accettava le informazioni cronologiche contenute nelle Scritture. Che dire della paternità dei primi libri biblici? La mise in dubbio?

Gesù fece riferimento agli scritti di Mosè. Per esempio, menzionò il “libro di Mosè”. (Marco 12:26; Giovanni 5:46) Si riferì alle narrazioni di Genesi (Matteo 19:4, 5; 24:37-39), Esodo (Luca 20:37), Levitico (Matteo 8:4), Numeri (Matteo 12:5) e Deuteronomio (Matteo 18:16). Affermò: “Tutte le cose scritte di me nella legge di Mosè e nei Profeti e nei Salmi dovevano adempiersi”. (Luca 24:44) Se riconosceva che Mosè e altri erano gli autori della Bibbia ebraica, senza dubbio accettava l’accuratezza delle informazioni cronologiche in essa contenute.

Ma, allora, quando fu scritta la Bibbia? La cronologia biblica è attendibile? Abbiamo preso in considerazione la posizione critica di molti studiosi, alcune informazioni fornite dalla Bibbia stessa, prove storiche indirette e l’opinione di Gesù. Tenendo conto di tutto questo, le vostre conclusioni mostrano che siete d’accordo con Gesù, che disse in preghiera a suo Padre, Geova Dio: “La tua parola è verità”? — Giovanni 17:17.

Fonte:W 1/6/11 Quando fu' scritta la Bibbia?


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