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TRADUZIONI BIBLICHE CATTOLICHE E PROTESTANTI - Analisi e confronto

Ultimo Aggiornamento: 08/07/2011 22:48
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08/07/2011 22:48
 
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POSTFAZIONE

Ho ricevuto proprio oggi il libro di Felice Buon Spirito “Traduzioni bibliche cattoliche e protestanti – Analisi e confronto”.

Con piacere ho letto la prefazione di Francesco Arduini, il quale con estrema chiarezza evidenzia il contenuto dell’opera. Normalmente il prefatore, intellettualmente molto vicino all’autore coglie le curiosità, gli aneddoti e le stranezze che hanno contribuito alla genesi del libro.

Altrettanto chiara e sintetica è la recensione di Umberto Polizzi che rimarca le grandi aspettative-delusioni dell’uomo. Polizzi si pone gli interrogativi degli umani e con abile destrezza fa rispondere l’autore del libro con analisi critica e confronto obiettivo.

Purtroppo non potendole fare io, la prefazione e la recensione del libro, non avevo nemmeno un semplice “canovaccio”, reminescenze teatrali e nessuna impronta su fogli ingialliti dal tempo, mi limito a scrivere qualcosa che definirei una sorta di postfazione avendo analizzato i punti principali dell’opera. Se come ha scritto il poeta e scrittore portoghese Fernando Pessoa , "L'unica prefazione di un libro è la mente di chi lo legge", e considerando che la recensione è un'operazione critica frutto di una lettura attenta, e dall’esperienza di un buon bagaglio culturale più o meno letterario, la postfazione è la coscienza critica di chi ha letto il libro avendone approfondito gli aspetti apologetici. Oltre a ciò, la postfazione mi dà la
possibilità e l'occasione per leggere subito anche questo libro che altrimenti avrei letto sotto un ombrellone nell’azzurro mare dei Ciclopi.

L’amico Felice più che realizzare un altro libro, ha completato quell’analisi molto documentata a cui ha dato il nome di “La Traduzione del Nuovo Mondo – Manipolata o tradotta Fedelmente?”. Come lui stesso scrive, se avesse incluso tutto il materiale di questa “seconda parte” alla sua ultima creatura, avrebbe realizzato un
volumone, grande, grosso e poco maneggevole di almeno 1150 pagine.

Il libro, chiamato anche manuale, sotto la lente ustoria esamina attentamente molti passi biblici facendone un confronto obiettivo e scevro da condizionamenti. L’analisi serena porta a scoprire le manipolazioni di alcuni versetti strettamente legati alla dottrina e allo stravolgimento conseguenziale di quel messaggio che gli agiografi volevano che i lettori capissero. Come ha scritto il saggio re Salomone, ”al fare molti libri non c’è fine”, ma non potremmo vivere senza libri. Il libro ci informa, ci dà vitalità, ci apre un mondo nuovo. E quando è necessario, in una bailamme di disinformazione, in un deserto intellettuale, il libro giusto deve essere fatto e Felice Buon Spirito, con abnegazione e impegno certosino l’ha fatto.

Non è l’autore di grande notorietà che sponsorizza un libro a determinarne il valore e neppure la casa editrice che sforna best seller. L’approfondimento critico, la descrizione del testo e la valutazione analitica, al di là delle soluzioni editoriali scelte, sono della massima importanza perché ci aiutano a conoscere l'autore e il suo lavoro. Naturalmente il contenuto del libro deve aiutarci ad un serio confronto con il resto della letteratura sull'argomento. Il libro di Felice Buon Spirito ha questo pregio.

Christian E. Maccarone
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