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TRADUZIONI BIBLICHE CATTOLICHE E PROTESTANTI - Analisi e confronto

Ultimo Aggiornamento: 08/07/2011 22:48
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23/06/2011 23:05
 
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CONCLUSIONE

Nell'introduzione a questo libro ho messo in risalto come cattolici e protestanti hanno accusato i TdG di avere manipolato la Bibbia per sostenere le loro dottrine. Comunque c'è da dire che anche gli stessi cattolici e protestanti si sono accusati a vicenda per lo stesso motivo.
Nel passato, ad esempio, "Il Brucioli si scontra con l'Inquisizione ecclesiastica e lo stesso suo lavoro è condannato". (La Bibbia e l'Italia a cura di Giuseppe Platone (2004) Claudiana Editrice; pag. 18)
Non da meno è il fatto che "le traduzioni in lingua volgare, che molto spesso sono non cattoliche, abitualmente sono elencate tra i libri proibiti…quei cattolici italiani che purtroppo leggono solo in italiano, che possono fare? In genere, per un paio di secoli essi non hanno un contatto diretto con il testo della Bibbia. Per almeno due secoli dopo il Concilio di Trento, per i cristiani cattolici, il contatto diretto con la Bibbia in lingua italiana di fatto diventa più arduo di prima e, per tanti motivi, tra i quali vi sono eccessivi timori ed esasperate prudenze, è persino proibito". (La Bibbia e l'Italia a cura di Giuseppe Platone (2004) Claudiana Editrice; pag. 19) Infatti, è risaputo che "la Chiesa cattolica giunse al punto di proibire la traduzione della Bibbia nelle lingue volgari, e addirittura a riservarne la lettura e il possesso solo al clero o a persone espressamente autorizzate. Sembra incredibile per la mentalità moderna, ma la Bibbia fu per secoli considerata dai cattolici un libro "pericoloso", addirittura fu sequestrata, bruciata e messa all'indice dei volumi proibiti!". (Come cambia la Bibbia (2004) R. Beretta e A. Pitta - EDIZIONI PIEMME; pagg. 28, 29) "In effetti, dopo la parentesi degli anni '60, il divieto di pubblicare e possedere la Bibbia volgare si fece più rigido e non solo essa non venne più stampata in Italia, ma era comunemente sequestrata dagli Inquisitori: la Regula VII dell'Indice romano del 1590 proibisce non solo le Bibbie pubblicate da "eretici", ma anche le versioni parziali in lingua volgare, opera di autori cattolici "sine nova et speciali sedis apostolicae licentia". (LA TRADUZIONE DELLA BIBBIA nella Chiesa italiana. Il Nuovo Testamento a cura di Carlo Buzzetti e Carlo Ghidelli. CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA, Ufficio Liturgico Nazionale. © EDIZIONI SAN PAOLO s.r.l., 1988; pag. 34)
Se è vero che oggi cattolici e protestanti hanno trovato una specie di accordo nell'avere una Bibbia in comune, come ad esempio "La Bibbia Concordata" (CON) e la "Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente" (TILC), nel passato si sono invece avuti degli scontri.
Degno di nota è il fatto che non si riesce, ad esempio, a trovare un accordo sulla traduzione di Luca 1:28. Quando fu iniziata la traduzione della CEI, inizialmente i traduttori erano un'équipe formata da cattolici e protestanti, ma proprio quando si ritrovarono a tradurre il passo di Luca 1:28 le diverse posizioni si irrigidirono. Perché? Il motivo è che "certi cattolici avevano sostenuto che era assolutamente necessario ritrovare le parole "piena di grazia", mentre certi protestanti avevano sostenuto che era necessario evitarle.". (Traduzione e tradizione. La via dell'uso-confronto (oltre il biblico "traduttore traditore") 2001 Carlo Buzzetti; pag. 143. Vedi anche LA TRADUZIONE DELLA BIBBIA nella Chiesa italiana. Il Nuovo Testamento a cura di Carlo Buzzetti e Carlo Ghidelli. CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA, Ufficio Liturgico Nazionale. © EDIZIONI SAN PAOLO s.r.l., 1988; pag. 82)
Ad ogni modo, sembra che "un dialogo tra evangelici e liberali che pretenda di avere la Bibbia come terreno comune non è possibile. Per il semplice fatto che la Bibbia dei liberali è un'altra Bibbia". (L'altra Bibbia (2002) Marcello Cicchese; pag. 32) Se ci sono degli scontri tra gli evangelici stessi, i quali dicono di credere nelle stesse cose, ma così non è, pensate un po' cosa può succedere tra evangelici e cattolici.

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