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LA TRADUZIONE DEL NUOVO MONDO - MANIPOLATA O TRADOTTA FEDELMENTE?

Ultimo Aggiornamento: 23/02/2023 22:15
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20/10/2010 22:27
 
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INTRODUZIONE


Alcuni anni fa, una rivista cattolica (La Civiltà Cattolica, 15 luglio 1989, p. 112), asserì che i testimoni di Geova 'devono adoperare solo la Traduzione del Nuovo Mondo, una versione della Bibbia da loro realizzata'.

Secondo il sopraccitato periodico, l'obbligo di usare questa partico-lare traduzione biblica deriverebbe dal fatto che solo così i Testimoni di Geova possono sostenere alcune dottrine bibliche che non coincidono con l'interpretazione dottrinale della religione maggioritaria del nostro paese. L'insinuazione del periodico è abbastanza chiara: i Testimoni seguirebbero un credo religioso strano e per giustificarlo avrebbero, come scrive, "falsificato la Sacra Scrittura in cose essenziali, per farle dire cose che essa non dice o per farle dire il contrario di quello che essa dice".

Questa dichiarazione sottintenderebbe perciò un'accusa molto grave se fosse vera: "Nella Traduzione del Nuovo Mondo il testo della Bibbia sarebbe stato accomodato alla dottrina dei Testimoni, anche a costo di commettere gravi e volontari errori di traduzione". Altri, l'hanno definita "un miscuglio d'ignoranza e d'inganno".

A questo punto la domanda è: "La TNM è davvero diversa dalle Bibbie cattoliche, protestanti, interconfessionali ed ebraiche?"

Questa eventuale diversità, sarebbe una prova di infedeltà e manipolazione o semplicemente una scelta traduttiva non tradizionale ma del tutto legittima e conforme al "testo originale"?

Ovviamente per rispondere a queste domande, è doveroso evitare di ricorrere a luoghi comuni e farsi influenzare dai pregiudizi. Piuttosto è indispensabile fornire prove documentarie di ciò che si asserisce.

Questo è proprio lo scopo del presente libro, che non vuole essere semplicemente uno scritto polemico. Frutto di oltre un decennio di studi e di approfondite ricerche, si prefigge l'obiettivo di fornire al lettore quegli strumenti adatti per valutare senza pregiudizio, la fondatezza delle osservazioni rivolte alla Bibbia dei Testimoni di Geova.

In questo libro, la TNM viene sistematicamente messa a confronto con i testi ebraico e greco antico e con numerose traduzioni della Bibbia. Questa comparazione rende evidente che le scelte traduttive della TNM, anche se a volte diverse dalle Bibbie usate tradizionalmente dalle religioni maggioritarie, non sono un semplice adattamento ad una teologia precostituita ma scelte legittime e condivise anche da altri rispettabili traduttori biblici. Sono inoltre portate all'attenzione del lettore numerose citazioni di dizionari biblici, commentari, lessici di ebraico e greco, nonché altri strumenti biblici, che riconoscono la validità filologica e lessicologica delle scelte adottate dal Comitato di traduzione dei Testimoni di Geova.

In questo modo, sono le evidenze documentarie ad aiutare il lettore a trarre la giusta conclusione. Mediante questo libro, anche chi non possiede particolari competenze linguistiche è aiutato a orientarsi, dal momento che viene posto nella condizione di avere validi strumenti per poter esprimere un giudizio scevro da preconcetti.

Nella parte iniziale di questo studio vengono esaminati quei versetti biblici che hanno una rilevanza dottrinale.
Successivamente si prendono in considerazione versetti che non hanno particolare rilevanza teologica, ma sono oggetto di critiche per ragioni stilistiche, semantiche e sintattiche, o per aspetti di secondaria importanza.
In appendice vengono trattati diversi soggetti rilevanti sul piano teologico quali: anima, inferno, nome divino,…

Nonostante ciò, qualcuno continuerà ancora ad affermare che la TNM è diversa dalle altre traduzioni o versioni della Bibbia e di conseguenza alterata e/o manipolata e che è menzognero dire il contrario. Purtroppo molti affermano ciò solo perché l'hanno sentito dire da altri e non ne hanno mai verificato la fondatezza con strumenti adatti.

È doveroso anche fare ulteriori precisazioni, troppo spesso ignorate dai critici della TNM. Esistono traduzioni bibliche che non sono influenzate dalla teologia del traduttore? Qualunque esperto traduttore sa che questo non è possibile, poiché ognuno ha credenze e opinioni personali che si possono riflettere nella sua versione. Lo stesso Rolf Furuli, semitista e docente all'università di Oslo, parla delle "forze e inclinazioni inconsce che influiscono sul traduttore biblico". E afferma: "un altro fattore che influisce molto sui traduttori è la mente. Tutti noi abbiamo un orizzonte di comprensione definibile come l'insieme di concetti e atteggiamenti (consci e inconsci) che abbiamo in un dato momento e su cui non si concentra l'attenzione…Nel prendere decisioni o fare valutazioni, cosa che i traduttori fanno di continuo, i nostri "programmi" mentali sono attivati e il nostro orizzonte di comprensione influisce sulle decisioni tanto quanto l'intelligenza e la logica…È ovvio che, a parte la conoscenza delle lingue, ciò che più influisce sul traduttore è la sua personale teologia. I traduttori biblici credono in qualcosa, spesso molto profondamente, e le loro convinzioni necessariamente si rispecchiano nelle rispettive traduzioni. Traduzioni "neutrali" non ne esistono". (Il Ruolo della teologia e del pregiudizio nella traduzione della Bibbia a cura di Rolf Furuli (2003) Azzurra 7 Divisione Editoria; pagg. XIII-XV)

Spesso, infatti, chi traduce la Bibbia deve operare delle scelte, soprattutto nei casi in cui la grammatica lascia aperte diverse possibilità traduttive. In tal caso è la comprensione che il traduttore ha del contesto generale delle Scritture, quindi la propria teologia, a indurlo ad optare per una determinata alternativa rispetto ad un'altra. Questo è legittimo finché la teologia non diviene fonte di pregiudizio e quindi responsabile dell'interpolazione di concetti estranei al pensiero dello scrittore originale.

Va anche sottolineato che non esistono due traduzioni della Bibbia perfettamente identiche, poiché "non esiste una unica traduzione fedele di un testo, ma esistono varie possibilità di "trasformarlo" fedelmente" (Carlo Buzzetti, La Bibbia e le sue trasformazioni, Editrice Queriniana, Brescia, 1984, pag. 104).

Questo vale ancora di più se consideriamo che esistono traduzioni libere, traduzioni ad equivalenza formale o letterali, traduzioni ad equivalenza dinamica (o funzionale) ovvero naturali, nonché traduzioni interlineari, che ovviamente perseguono obiettivi diversi.

Si deve inoltre tener anche conto del fatto che "lo stesso testo biblico è soggetto a molteplici interpretazioni, data la sua ricchezza di significati". (Come cambia la Bibbia (2004) R. Beretta e A. Pitta - EDIZIONI PIEMME; pag. 27)

Mettendo ad esempio a confronto svariate Bibbie cattoliche, protestanti o di qualunque altra confessione, sarà immediata la constatazione di differenze linguistiche e a volte dottrinali. Del resto, se le varie traduzioni fossero tutte uguali non avrebbero ragione d’essere. Infatti, "non esiste un'unica maniera di tradurre un testo, ma ogni completa traduzione rappresenta la scelta e la attuazione di una delle molte possibilità aperte". (Tradurre la Bibbia per il popolo di Dio a cura di P. Rossano © 1986 by Editrice Morcelliana S.p.A. – Brescia. Pag. 93)

Per questo motivo, "ogni Bibbia tradotta può dire qualcosa di buono e quindi può essere una strada per ben cogliere un aspetto del testo biblico originario.". (Traduzione e tradizione. La via dell'uso-confronto (oltre il biblico "traduttore traditore") 2001 Carlo Buzzetti; pag. 12) TNM compresa.

Ricordiamo, inoltre, che "Nessuna traduzione è definitiva, anche se può sembrare magnifica…è impossibile realizzare una traduzione perfetta, fedele al testo originale sia sul piano lessicale (secondo le parole), sia sul piano reale (contenuto), sia sul piano ideale (secondo lo spirito)". (Bibbia tradotta Bibbia tradita (1999) Pinchas Lapide, EDB; Traduzione dal tedesco di Romeo Fabbri; pag. 85.)

Gli stessi Testimoni di Geova sono consapevoli del fatto che la TNM non sia una traduzione infallibile o la migliore in assoluto. Come ogni altra versione biblica, è perfettibile. Nella rivista ufficiale "La Torre di Guardia" del 1 febbraio 1980, pag. 15, si legge al riguardo: "Si può ben dire che nessuna traduzione è la migliore in assoluto. Mentre alcune traduzioni più libere possono peccare di imprecisione, quelle più letterali a volte non riescono a comunicare immediatamente il pensiero così bene come altre".

Il fatto stesso che sono state fatte delle revisioni della TNM, rappresenta una prova di questa consapevolezza; in italiano, per esempio, è stata pubblicata la prima edizione nel 1967 e ne è stata fatta una revisione nel 1987.

In questa sede è utile anche fugare un luogo comune, ossia che la TNM sia necessaria ai Testimoni come base per elaborare e supportare la propria teologia. Quanto sia confutabile e infondata tale obiezione, lo si evince storicamente dal fatto che i fondamenti teologici dei Testimoni sono stati posti prima del 1950, anno in cui è stata pubblicata la prima traduzione ufficiale in lingua inglese del Nuovo Testamento.
Pertanto fino ad allora, e ancora oggi nelle lingue in cui non è disponibile la TNM, erano usate altre traduzioni.
Infatti, nell'Annuario dei testimoni di Geova del 1996, pag. 14 è scritto: "Il nostro principale libro di testo per impartire l’istruzione divina è la Bibbia. I testimoni di Geova hanno compiuto un grande lavoro per diffonderla. In certe lingue questo spesso ha richiesto di usare le traduzioni disponibili. Tuttavia, nel 1950, iniziò la diffusione della Traduzione del Nuovo Mondo".
Nel libro "Tutta la Scrittura è ispirata", a pag. 324, si legge: "I testimoni di Geova riconoscono di dovere molto alle numerose versioni della Bibbia che hanno usato per studiare la verità della Parola di Dio".

E' anche doveroso precisare, a differenza di quanto asserito da alcuni critici, che i Testimoni di Geova non hanno preclusione alcuna ad utilizzare altre traduzioni bibliche, anche nelle lingue in cui è attualmente disponibile la TNM, sia durante lo studio personale sia nei loro luoghi di culto.

Nell'Annuario dei Testimoni di Geova del 1997, pag. 4, si legge: "Essi usano molte traduzioni bibliche. Ma per poter aiutare le persone ad acquistare accurata conoscenza della Parola di Dio, danno particolare risalto alla distribuzione della Traduzione del Nuovo Mondo". Anzi, il Corpo Direttivo incoraggia ad "usarne diverse per paragonarle e per aiutare il lettore ad afferrare il significato delle Scritture" e riconosce circa l'esistenza delle varie versioni: "in origine la Bibbia fu scritta in ebraico, aramaico e greco. Siamo quindi grati ai traduttori per ciò che hanno fatto affinché fosse disponibile nella nostra lingua" (Ragioniamo facendo uso delle Scritture, pag. 402).

In sostanza, gli stessi Testimoni riconoscono la necessità di consultare diverse traduzioni, fatto che permette di constatare se il testo biblico "originale" possa essere compreso in una sola maniera o se ci siano differenti possibilità per esprimere il pensiero dell'autore.

Ricordando questi concetti, si augura a quanti si avvicineranno alla presente opera, una buona, attenta e riflessiva lettura, con la speranza che essa possa fare chiarezza sull'infondatezza delle obiezioni mosse contro la Traduzione del Nuovo Mondo.


Felice Buon Spirito

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