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INTRODUZIONE
Ne è passata tanta di acqua sotto i ponti da quel lontano 1995 quando, per la prima volta, decisi di commentare il passo di Luca 23:43. Con l’occasione mandai in stampa il mio primo opuscolo di ricerca per uso personale.
Col passare degli anni ho consultato e studiato molto materiale attinente all’argomento, permettendo di allargare il campo delle mie ricerche, raccolte in una sezione specifica nel mio primo libro pubblicato nel 2005 “La Traduzione del Nuovo Mondo: Manipolata o tradotta fedelmente?”; con qualche aggiornamento la stessa sezione si trova anche nel libro “Analisi di una versione biblica: La Traduzione del Nuovo Mondo” pubblicato nel 2023.
Ciò nonostante, la mole di materiale raccolto sull’argomento giustifica la composizione di un’opera dedicata.
Sicuramente sono stati già pubblicati diversi articoli sulla ricorrenza del termine “oggi” in Luca 23:43, con varie ipotesi di lavoro su come dovrebbe essere tradotto in modo corretto il passo. Da non trascurare anche gli approfondimenti presenti nelle note a corredo di alcune Bibbie, nei commentari e in diversi testi sul vangelo lucano.
È ovvio come il versetto in questione vada a collocarsi in argomenti fondamentali per le dottrine di diverse confessioni religiose che appartengono alla sfera cristiana. Alcuni temi riguardano la credenza nell’anima immortale, l’identità e la realizzazione del Regno di Dio, il concetto di “paradiso” di cui di parlò Gesù nel passo o la dimensione in cui si ritrovò il malfattore dopo la morte, solo per citarne alcuni.
So per certo che sia l’argomento che il modo in cui ho scelto di trattarlo, genereranno dibattiti infiniti. Ma lo scopo di questo studio è fornire una base affidabile per capire cosa avesse in mente l’evangelista Luca o, meglio, cosa volesse dire Gesù quando pronunciò la parola “oggi”.
In questo cammino cercherò di esplorare il problema da diverse angolazioni, analizzando diversi argomenti tra i quali il contesto e l’uso della terminologia propria dello scrittore, mettendo a confronto varie scelte traduttive del testo greco parimenti lecite, e altri aspetti che saranno approfonditi.
L’obiettivo che mi sono posto preparando questo studio è fondamentalmente quello di cercare di stabilire se l’oggi di Luca 23:43 è un “oggi” con senso temporale immediato, cioè con adempimento nel giorno stesso in cui fu pronunciato, oppure un “oggi” funzionale ad altri aspetti linguistici e contestuali, ma con un adempimento futuro.
Ad esempio, è fondamentale stabilire se l’“oggi” detto da Gesù sia da considerare come costrutto del verbo “dire” che lo precede (io dico oggi), o se lo sia col verbo “essere” che lo segue (tu oggi sarai).
Al lettore è lasciata la piena facoltà di scelta sulla soluzione migliore sulla base delle elaborazioni e dei documenti analizzati nel testo.
Non resta che augurare a tutti una piacevole lettura.
Felice Buon Spirito
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